Il Cubismo Analitico è una delle prime fasi del cubismo, sviluppatasi tra il 1908 e il 1912. Si caratterizza per la sua decomposizione degli oggetti in forme geometriche e la loro ricostruzione su una superficie bidimensionale. Piuttosto che rappresentare un oggetto da un'unica prospettiva, gli artisti cubisti analitici lo mostrano da molteplici angolazioni simultaneamente.
Caratteristiche principali:
Scomposizione e Analisi: Gli oggetti vengono scomposti in frammenti elementari, forme geometriche come cubi, coni e cilindri. Questo processo di "analisi" è fondamentale per il nome del movimento.
Molteplici Prospettive: Un oggetto è rappresentato da molteplici punti di vista simultaneamente, offrendo una visione più completa e complessa.
Monocromia o Policromia Limitata: La tavolozza è ristretta a tonalità neutre, principalmente grigi, marroni e ocra. Questo permette di concentrarsi sulla forma e sulla struttura piuttosto che sul colore.
Superficie Pittorica: L'enfasi è sulla superficie del dipinto, con un appiattimento dello spazio e una negazione della profondità illusionistica tradizionale.
Oggetti Comuni: I soggetti sono spesso nature morte con oggetti comuni come strumenti musicali, bottiglie, giornali e pipe.
Leggibilità: Le opere possono risultare difficili da decifrare a prima vista a causa della frammentazione e della sovrapposizione delle forme. Tuttavia, attraverso un'attenta osservazione, si possono riconoscere i soggetti rappresentati.
Figure Chiave:
Esempio:
Un esempio tipico è la serie di ritratti e nature morte realizzati da Picasso e Braque in questo periodo. Si possono notare i frammenti sovrapposti, la tavolozza limitata e la difficoltà nel riconoscere immediatamente gli oggetti rappresentati.
Transizione:
Il cubismo analitico evolverà successivamente nel Cubismo Sintetico, che reintrodurrà il colore e l'uso di materiali eterogenei come carta da parati e frammenti di giornale.